La vita appartiene ai viventi e chi vive deve esser preparato ai cambiamenti
J.W.Goethe
Nel mio lavoro, nell’ 80% delle volte, servono delle buone orecchie. Occorre ascolto.
Parole, racconti, storie, credenze.
E spesso sento desideri, sogni,”vorrei ma non posso”…una vita migliore, più soldi, un corpo più sano, una relazione più appagante.
Come diceva Mina “parole, parole, parole!”.
Poi, dopo aver ascoltato attentamente e attivamente, il Coach coraggioso ti fa la domanda: cosa ti impedisce di farlo?
E arriva lui, impenetrabile, oscuro, potente. Il silenzio.
Tra un sogno e un risultato la differenza è un elemento: l’azione .
Gli impedimenti, molte volte, sono auto-sabotaggi o paure limitanti che ci bloccano.
Cambiare è il sogno di tutti , ma il cambiamento di pochi.
Cosa impedisce alle persone di “fare”?
La mente.
La paura di fallire. Il timore di non meritare questa tanto desiderata felicità.
Desiderare il miglioramento è il primo passo. Ma non basta.
È soltanto agendo che possiamo toccare i nostri sogni, assaporare il gusto della sua bellezza, sentire il profumo di una realtà che sembrava solo fantasia.
Se ho fame e la pancia brontola e l’istinto è quello di mangiare.
Per farlo passare basta agire.
Altrimenti la pancia continua a brontolare e le energie diminuiscono.
Lo stesso vale per i nostri sogni… se continuo a desiderare, il mio cuore brontola e la mia felicità e la mia realizzazione cominciano a brontolare: stress,frustrazione, insoddisfazione e sofferenza iniziano stravolgere l’esistenza, spesso non comprendendone il motivo.
In realtà, credo che dovremmo pensare prima a loro: i sogni.
Dovremmo prima riflettere sulle cose che vogliamo profondamente.
Per dirla alla J.W.Goethe
Le cose più importanti
non dovrebbero mai essere alla mercé delle cose poco importanti.
Per dirla più semplice :
“tra il dire e il fare c’è di mezzo il fare”
È soltanto agendo che i nostri desideri acquistano senso e consistenza e ci danno la spinta verso la direzione che abbiamo deciso di intraprendere.
E allora perché continuiamo a non agire? Perché ci sono troppe cose da fare, troppi stimoli da gestire, troppe dinamiche da considerare e troppe paure che non vogliamo affrontare.
In Coachese si chiamano lamentele o giustificazioni.
La realtà è che non ci conosciamo abbastanza, agiamo senza pensare a cosa realmente desideriamo, e il nostro cervello, da buon risparmiatore di energia, ci dà ragione.
In queste distrazioni continue, in questa pigrizia flebile e zona di comfort apparentemente sicura ( in cui non si cresce e non si migliora) esiste un’opportunità. Esiste un un faro, illumina l’oscurità dell’inconsapevolezza e attiva l’interruttore del nostro coraggio: ci mostra la via del cambiamento e ci ricorda chi siamo e cosa vogliamo.
IL COACHING.
Questa figura è importante in questo senso e in questa epoca che abbaglia la mente, credo sia fondamentale.
E’ il professionista che ci aiuta, ci sostiene e ci affianca in questo viaggio, in questo cambiamento: è colui che ci accompagna con la sua determinazione e professionalità, fornendo le giuste tecniche e strumenti per raggiungere la meta che ci siamo prefissati, come un autista esperto e competente.
Quindi, cosa fa il Coach?
- crea consapevolezza : in una prima fase, osserva e ascolta, comprende ed estrapola i nostri bisogni reali e i nostri desideri profondi. E’ la luce che illumina i nostri lati più oscuri e le nostre potenzialità più nascoste. Fa emergere i nostri schemi comportamentali disfunzionali e le credenze più radicate e limitanti. Ci mette davanti a noi stessi, di fronte alle nostre paure e ai nostri limiti, in un rapporto costruito su rispetto e fiducia: protetto, sicuro e in cui lasciarsi andare , lasciarsi cadere perché certi che risaliremo più forti.
- genera cambiamento: nella seconda fase, si definiscono obiettivi chiari e condivisi. E’ quella in cui dopo aver chiarito chi sono e cosa voglio, definisco il viaggio per arrivarci. Dopotutto “nessun vento è favorevole per il nocchiero che non sa dove dirigere le vele” (cit. Seneca) .
In questa fase delicata il Coach fornisce strumenti potenti e tecniche di comunicazione efficace, self-help e auto-training per aiutarci a cambiare abitudini, agire in modo consapevole e creare alternative più funzionali ma gratificanti ed emozionanti, al fine di realizzare il proprio scopo, la propria missione, i propri obiettivi.
ci sostiene e custodisce i nostri sogni: nella terza fase , in cui il cambiamento inizia la sua evoluzione il Coach ti ricorda chi sei e cosa vuoi, è il tuo allenatore mentale che attraverso la costanza, la disciplina e l’esempio ti aiuta a percorrere la nuova strada. Ispira, affianca e come un orologio, rintocca il momento dell’azione: poiché è con essa che i nostri obiettivi si realizzano.
- Ci lascia andare, trasformandoci in “coach di noi stessi ”: il vero professionista ti aiuta a diventare la versione migliore di te e ti fornisce i giusti strumenti per farcela da solo. Non è una babysitter, non è un consulente, non è la tua stampella… crede in te! ed ha a cuore la tua realizzazione. Ecco perché, quando sarai pronto a spiccare il volo, ti lascerà volare!
Una precisazione:
Le nostre azioni hanno significato solo se ci mettiamo dentro passione: emozione, energia ed entusiasmo.
In che modo un vero Coach ci ricorda questo messaggio?
Nel modo migliore con cui un mentore educa i suoi allievi: l’esempio.
Lui per primo la comunica, la trasmette, la vive: perché un Coach capace di appassionarsi, di emozionarsi e di dare energia ha già trasferito la sua professionalità e la sua esperienza.
Concludo con una frase di M. Ghandi che mi dà forza, ispirazione e che un vero Coach, come un mantra, ricorda a se stesso e agli altri:
Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo.
Aggiungo : scegliete di essere il miglioramento che volete realizzare e fatelo. Adesso!